Beirut: due grandi esplosioni al porto della città

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È successo nel tardo pomeriggio del 4 agosto, due esplosioni hanno squassato il porto e la città di Beirut, la capitale del Libano, con almeno 11 morti, un numero molto alto feriti e troppi dispersi nelle macerie.

Ancora non si hanno le certezze sulle cause delle esplosioni, ma l’ipotesi più quotata è che siano dovute a un incendio in un magazzino di fuochi d’artificio, infatti nei filmati trasmessi nelle tv locali si vede un grande incendio con delle piccole esplosioni (probabilmente i fuochi d’artificio) e poi una grande, rumorosa, terrificante esplosione che ha spazzato via tutti gli edifici nelle vicinanze.

Stunning video shows explosions just minutes ago at Beirut port pic.twitter.com/ZjltF0VcTr

— Borzou Daragahi 🖊🗒 (@borzou) August 4, 2020

Tuttavia, quella dell’esplosione della nave con i fuochi d’artificio non è ancora accertata, sebbene queste informazioni siano state rilasciate dall’agenzia di stato libanese citata dalla Cnn. Alcuni ritengono che siano state causate da alcuni materiali incendiabili immagazzinati all’hangar 11 del porto.

Al momento i morti accertati sono almeno 11, mentre i feriti crescono sempre di più, con persone con vetri conficcati ovunque, che gli ospedali stanno rimandando a casa alcuni feriti poiché hanno già pazienti in condizioni gravi, come riferisce Maya Gebeily, dell’AFP.

Hamad Hasan, ministro della Sanità libanese, come riporta la BBC, ha parlato di “un numero molto alto di feriti“, e per capirne la gravità, bisogna solo pensare che un singolo ospedale, l’Hotel Dieu Hospital, conta più di 500 feriti.

Beirut
Fonte: RadioLuiss su Twitter

Le abitazioni nel raggio di 10 km dall’esplosione sono danneggiate, mentre le macchine sono state ribaltate dall’esplosione, ma la deflagrazione ha colpito tutta la città, coinvolgendo vetri di case e negozi che sono stati completamente spazzati via, ferendo un numero troppo alto di passanti.

Dai video arrivati sui social e sulle tv locali si vedono persone insanguinate che camminano per strada stordite, sconvolte da quel che è appena successo, da come le loro vite siano state scosse da un’esplosione forse causate dall’incompetenza di chi non si è sbarazzato di quei materiali.

La seconda esplosione a Beirut

Joyce Karam, corrispondente del The National, ha parlato anche di una seconda esplosione avvenuta vicino alla residenza della famiglia dell’ex primo ministro Hariri, proprio in prossimità del giorno in cui il Tribunale speciale dell’Onu avrebbe emesso il verdetto nei confronti degli imputati membri delle milizie sciite filo-iraniane di Hezbollah accusati di aver ucciso l’ex premier Rafik Hariri.

L’esplosione è stata percepita fino a Cipro, che si trova a 180 km dalla città.

Beirut
Fonte: RadioLuiss su Twitter

Come già scritto, le cause dell’esplosione non sono ancora accertate, infatti si parla di fuochi d’artificio, di materiale chimico esplosivo e di esplosivi sequestrati alla dogana, bisogna quindi attendere delle fonti certe che probabilmente arriveranno nei prossimi giorni.

Al momento, bisogna solo preoccuparsi dei feriti, dei morti e dei terribili danni che ha subito la città. Su internet ci sono già delle raccolte fondi dove è possibile aiutare e dare una mano a distanza.

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