10 anni di Instagram: quanto è cambiato il social

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Domani sarà il compleanno di Instagram, uno dei social più utilizzati del momento e da anni e anche patria di tanti influencer. Oggi è utilizzato anche per informare, per far sentire la propria voce, per dare dei consigli, ma un tempo era usato solo per condividere i momenti della propria quotidianità con quei pochi contatti che ci seguivano.

Instagram ha completamente rivoluzionato la nostra vita, in meglio e anche in peggio. Insieme a Facebook, è stato uno dei primi social network dove le persone entravano in contatto, grazie a cui era possibile parlare sul momento anche con persone che vivevano dall’altra parte del mondo e questo non può che essere un fattore positivo. Tuttavia, ha anche creato una sorta di dipendenza e soprattutto diverso odio online e fake news. Ma ogni cosa bella ha anche dei difetti, giusto?

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I più anziani ricorderanno sicuramente le origini di Instagram, come non esistavano delle storie e neanche i messaggi privati, come era un semplice social dove condividere delle foto e dei momenti, con degli hashtag e tanti effetti che oggi sarebbero definiti cringe. Per i più giovani che invece non lo hanno vissuto, ci siamo noi per far scoprire loro quanto Instagram fosse strano all’inizio dei suoi tempi.

Tuttavia, Instagram non è sempre stato così, come ogni applicazione o gioco non ha ottenuto subito il grande successo che ha nel 2020, i suoi sviluppatori hanno dovuto faticare e sudare per trovare un algoritmo che riuscisse non solo a stare al passo con i tempi, ma persino a cambiarli. Per cui, vediamo insieme quali sono state le origini dell’applicazione che oggi ha più di un miliardo di download solo sull’Apple Store, senza considerare quindi gli altri dispositivi.

Le origini di Instagram

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Prima di Instagram c’era Burbn, applicazione fallimentare di Kevin Systrom e Brian Krieger che, di tutta riposta, diedero vita a Instagram. Da dove nasce quest’idea? Da una sfida di un professore che, in un viaggio a Firenze, fotografa i meravigliosi paesaggi con una Holga invece che con una ingombrante Reflex. Se vi chiedesse cosa sia la Holga, è una macchina fotografica cinese in cui le foto possono modificarsi successivamente, proprio come i filtri Instagram.

Dopo quest’idea, dopo questa sfida, è iniziato il percorso che ha portato i due compagni di studi al gran successo di Instagram la cui icona, all’inizio, era proprio quello di una polaroid bianca. Il successo è stato immediato ma, dopo l’acquisto da parte di Facebook e Mark Zuckerberg, è stata una vera e propria ascesa.

Se all’inizio Instagram era solo un’app dove postare foto con degli effetti, con l’era di Zuckerberg invece diventa uno pseudo Facebook misto a Snapchat: storie, filtri per il volto, messaggi vocali, e tutte le funzionalità che abbiamo oggi, tra cui boomerang, IGTV e, ultimamente, Reel (alternativa di Tik Tok).

Tuttavia, sebbene inizialmente fosse nato come semplice social network per condividere momenti e foto, oggi è molto altro. Oggi Instagram è un modo vero e proprio per poter provare a essere qualcuno, a far sentire la propria voce in un mondo che spesso e volentieri non ci ascolta.

Oggi provare a essere un influencer è considerato essere un nullafacente, perché devi avere tanti followers e una preparazione, ma in realtà Instagram è un’applicazione efficente proprio perché dà a tutti, anche a chi non è per niente preparato, di provare a diventare qualcuno. Tuttavia, questo può essere anche un lato negativo.

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Se seguire una pagina che posta articoli d’attualità può essere molto utile, seguirne una che invece sprona al razzismo, all’omofobia o al cyberbulismo, magari nascosti dietro l’ironia, questo può non fruttare molto alla nostra personalità e soprattutto a quella dei più piccoli, che magari potrebbero persino pensare che sia giusto prendere in giro una persona perché lo fa una pagina Instagram con tanti followers.

Quest’applicazione, 10 anni fa ci è stata donata come modo per condividere le nostre foto, ci ha poi dato l’opportunità di far sentire le nostre opinioni, ma noi siamo comunque riusciti a rovinarla con l’odio, il razzismo e l’omofobia. Forse il problema non è tanto Instagram, non è la figura dell’influencer (come prima era quella dello youtuber), ma è proprio l’essere umano che tende a rovinare ogni cosa.

Moralità a parte, buon compleanno Instagram!

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