Relazione tossica: il tuo partner ti tratta nel modo giusto?

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Dopo aver parlato dei pro e contro dell’avere una relazione a distanza, ho pensato che potrebbe essere interessante e anche importante parlare di cosa significhi avere una relazione tossica, poiché molte ragazze che ne hanno una spesso neanche se ne accorgono ma ritengono alcuni atteggiamenti normali, quando non lo sono.

Spesso viene scambiata per gelosia, altre volte per protezione, altre ancora penserete che quello che state vivendo è sbagliato ma allo stesso tempo siete affezionate al vostro ragazzo e state zitte, altre invece volete solo evitare di litigare e accettate qualsiasi cosa. In molti di questi casi, c’è una grande possibilità che la vostra sia una relazione tossica.

Cos’è una relazione tossica? No, non è quando il vostro ragazzo fuma dell’erba o si droga, né lo è quando e se lo fate insieme. Una relazione tossica è una relazione che ti porta a stare male, non è solo quando il tuo ragazzo (o la tua ragazza, io come al solito parlo dal punto di vista di una ragazza eterosessuale perché è quel che io sono, ma chiaramente sono inclusi tutti i sessi e tutti gli orientamenti sessuali) ti alza le mani, quello è forse l’apice che dovrebbe proprio farti dire “basta“.

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Fonte: pexels

Ma prima di alzarti le mani, ci sono tanti altri motivi per cui puoi definire una relazione tossica, e dovresti essere capace di individuarli in fretta, prima che sia troppo tardi. Con troppo tardi non voglio intendere che tutte queste relazioni vadano a finire con la morte, né che in tutte ci sia violenza fisica, ma solo che potrebbe segnarvi a tal punto che sarà difficile rimediare e, più andrete avanti, più starete male voi.

Per Lillian Glass, esperta di comunicazione e psicologia, tossica è una relazione in cui le «persone non si sostengono l’un l’altra, dove c’è conflitto e si cerca di indebolire l’altro, dove c’è competizione, dove c’è mancanza di rispetto e mancanza di coesione». Queste parole potrebbero significare tutto e niente e io non voglio fare un articolo scientifico in cui si spiega cosa sono e come riconoscere quelle relazioni, io vi farò qualche esempio, scrivendovi i campanelli di allarme per cui dovete cominciare a farvi qualche domanda e in cui potrete (ma spero di no!) immedesimarvi.

Non scriverò delle botte e della violenza, perché in quel caso ve ne rendereste conto da sole di essere in una relazione tossica e dovete subito trovare la forza di denunciare e allontanarvi al più presto da quella persona che, credetemi, non vi ama. Chi vi ama non vi alza le mani, non vi degrada, ma vi porta rispetto e accetta le vostre scelte.

Relazione tossica: quali sono i campanelli d’allarme

Come ho scritto, qui tratterò dei primi campanelli d’allarme delle relazioni tossiche, quelle frasi o quei comportamenti che dovrebbero farti pensare: è giusto che sia così? È questo il vero amore? E se te lo chiedi, probabilmente la risposta è no (ma non in tutti i casi, odio le generalizzazioni).

Facciamo una premessa: non tutte le relazioni nascono in questo modo, anzi. Spesso è una persona con cui vi trovate bene, con cui vi trovate in affinità, che vi sembra rispettare, ma poi all’improvviso, senza che voi neanche ve ne accorgiate, cambia tutto e voi non sapete che fare. Arriviamo a fine articolo per capirlo (sempre e solo consigli dati da una persona che non ne capisce niente, non ho una laurea e mi baso solo su esperienze della mia vita o della vita di conoscenti, insomma, vi do consigli come se foste dei miei amici).

«Questo vestito non va bene»

Inizio con questo, perché penso che sia quello che ha fatto iniziare tutto. Quante volte ti è capitato di indossare un vestito, neanche troppo eccessivo, magari che arriva a metà coscia o anche più giù, oppure una maglietta attillata, e ti sentivi davvero bella con quegli abiti addosso, così fieramente sei andata dal tuo lui aspettandoti un complimento, una parola dolce, ma tutto quello che ti è stato risposto è stato un «quella maglia è troppo attillata» o «quel vestito è troppo corto»?

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Fonte: rwandamagazine.com

Se la risposta è tante volte, allora c’è qualcosa che non va. Ricordate che il vostro ragazzo, come anche voi, deve sostenervi e soprattutto non decide lui cosa dovete indossare sul vostro corpo, come voi non potete scegliere su di lui. Ovviamente deve esserci un rispetto reciproco, un io non decido sulla tua vita e tu non decidi sulla mia, ma questo deve anche essere accompagnato dalla fiducia e da una chiacchierata.

Perché per avere una buona relazione, bisogna parlare. Se vi dice che quella maglia non va bene, allora chiedetegli quale per lui va bene. In questo caso però dovete anche ragionare con la vostra testa. Se tutte le maglie che vanno bene sono attillate e tre taglie più grandi, è troppo geloso e la gelosia peggiora sempre con il tempo. Se invece il vestito che non gli piace è solo uno che è troppo corto e magari vorrebbe che indossaste solo quando c’è anche lui, magari potete farlo questo sacrificio. Bisogna andare uno incontro all’altro.

«Non mi piacciono i tuoi amici»

Non dovete mai e poi mai rinunciare a un’uscita con i vostri amici o con le vostre amiche perché ve lo dice il vostro lui. E chi è per dire che i tuoi amici non vanno bene? Sei tu che devi frequentarli, non lui. Chiaramente, anche in questo caso, dipende. Potrebbe dirlo perché i tuoi amici hanno davvero una brutta influenza su di te e spesso capita che siano proprio le amicizie tossiche, ma altre volte semplicemente è troppo geloso e troppa gelosia non va bene.

Non pensate mai “che carino, è geloso“, perché all’inizio di una relazione tossica la gelosia ci può far pensare che tiene a noi e che ha paura di perderci, ma con il tempo diventa una cosa asfissiante e vi sentirete come se vi mancherà l’aria, perché vi troverete sole insieme a lui e solo lui e tutto sembrerà andare sempre peggio, perché nessuno andrà bene per lui.

Non potrete fare nuove amicizie, vi sentirete sempre controllate e finirete non solo per provare rancore nei suoi confronti che vi ha fatto perdere delle esperienze sacre nella vostra vita, ma finirete anche per odiare voi stesse per averglielo permesso di fare.

«Vengo con te»

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Fonte: pexels

Letta così sembra una frase tenera, ed effettivamente può esserla, ma spesso in una relazione si ha bisogno dei propri spazi. Poi, ovviamente ragazze, dovete contestualizzare. Se il vostro lui è una persona tranquilla, un angelo, ma semplicemente vuole stare sempre con voi perché ci tiene, non c’è niente di tossico in questa frase. Ma se ad esempio volete fare qualcosa con solo le vostre sorelle, con la vostra classe di scuola, con il vostro gruppo di amici e lui non c’entra nulla e vuole presentarsi solo perché «non si fida degli altri», non va bene.

Dovete avere la vostra libertà e la vostra indipendenza, una vita che va oltre alla relazione e che vi permetta di sfogarvi. Dovete avere qualcuno con cui parlare e che, magari, vi faccia pensare che quello che state vivendo non è giusto, non è sano, qualcuno che vi dia uno schiaffo in faccia per farvi svegliare dal sogno tramutato in incubo, dalla relazione tossica, che state vivendo.

«Controlliamo i tuoi messaggi»

Collegandomi al punto di prima, dovete avere i vostri spazi e la vostra privacy. Dovete avere il diritto di poter scambiare quattro chiacchiere con chi volete, ovviamente senza mancare di rispetto alla vostra relazione. Io parlo con tante persone online, alcuni sono diventati dei cari amici, altri è meglio che se ne tornino da dove sono venuti, ma in tutti i casi ho sempre subito messo dei paletti, e questo non perché me lo ha chiesto il mio ragazzo ma perché io lo rispetto. Lui, da canto suo, non mi ha mai chiesto di leggere i messaggi.

Ed è giusto così, ci deve essere rispetto, altrimenti è una relazione tossica. Voi dovete rispettare lui e capire quando dei messaggi non vanno bene, perché se un ragazzo ci prova spudoratamente con voi e cerca di fare sexchat, chiaramente non va bene, ma se i messaggi sono innocui, se è solo un povero ragazzo che vuole una amica, non ha nessun motivo per essere appeso.

Ma, chiunque sia la persona, il vostro ragazzo deve fidarsi di voi e non deve mai chiedervi di controllare i vostri messaggi, perché in questo modo vi sentirete umiliate e sentirete il desiderio di urlare e scappare e questo non è mai qualcosa di buono per la vostra relazione.

Come ti senti se hai una relazione tossica

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Fonte: pexels

Quelli appena letti sono solo alcuni dei campanelli d’allarme per una relazione tossica, forse quelli che ritengo più comuni e che ho voluto scrivere, ma chiaramente ce ne sono molti altri. Ma adesso voglio che leggiate come ci si sente in una relazione tossica, cosa significa sentirsi mancata di rispetto, a cosa porta stare con una persona che dice di amarti ma non te lo dimostra.

Sei piena di ansia, qualsiasi cosa tu faccia ti sembra di farla nel modo sbagliato, non ti senti mai all’altezza e probabilmente hai anche l’autostima sotto i piedi. Non ti senti bella, non ti senti apprezzata, non ti senti amata, non ti senti capita, non ti senti rispettata. Ti senti come una bambola, come se fossi un oggetto e il tuo ragazzo decide come devi vestirti, come devi muoverti, cosa devi dire.

Non ti senti una persona. Non riesci a dormire, ma la notte è l’unico momento in cui puoi sfogarti, in cui puoi silenziosamente piangere pensando a ciò che non va nella tua vita, cercando il coraggio e le parole per dire basta, ma spesso queste parole ti muoiono in gola perché non vuoi ferirlo. Non pensi più a te stessa come una persona, ma pensi solo te accanto a lui, come un oggetto decorativo.

Devi svegliarti da questa distopia nascosta dietro l’utopia che ti sei creata nella testa e avere il coraggio e la forza di reagire, di pensare a te stessa. Una relazione tossica distrugge qualsiasi fibra del tuo corpo e della tua mente, ma quando riuscirai a superarla, ti sembrerà di rinascere come una fenice rinasce dalle sue ceneri.

Una relazione tossica spesso può essere letale, ma se riesci a superarla sarai capace di riconoscere il vero amore non appena lo vedi.

L’opposto di una relazione tossica

Il vero amore è quando vivete la relazione con lo stesso amore, quando non c’è uno che ama di più l’altro, quando non c’è uno che si prende cura dell’altro mentre l’altro vive la sua vita, come se voi foste la sua schiava. Il vero amore è quando vi prendete cura l’uno dell’altro, quando ci sono quei piccoli gesti che solo a pensarci ti spunta un sorriso sul volto.

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Fonte: pexels

Il vero amore è quando non ti dice «vuoi una mano?» ma ti aiuta e basta, lasciandoti un tenero bacio sulla fronte. È quando ti sostiene sempre, quando qualsiasi cosa tu faccia lui è fiero di te, ma anche quando ti fa capire quando sbagli. Il vero amore è quando ti ascolta, anche quando discutete, quando cerca di comprendere il tuo punto di vista senza importi il suo.

Il vero amore è quando non ti fa mai sentire in colpa per qualcosa, ma cerca di farti ragionare. Il vero amore è crescere e maturare insieme, cambiare ma solo in meglio, rispettarsi sempre e tenersi la mano nei momenti più difficili.

Non ti dice «quel vestito è corto», ma «sei bellissima» o, al massimo, «sei troppo bella, ma non è troppo corto?». Il vero amore non ti impone, ma ti pone delle domande.

Non ti dice «non mi piacciono i tuoi amici», ma rispetta chiunque ti renda felice e, al massimo, cerca di conoscerli meglio.

Non ti dice «vengo con te», ma «divertiti».

Non ti dice «controlliamo i tuoi messaggi», e basta.

Il vero amore non ti fa sentire oppressa in una relazione tossica.

Concludo, con una citazione di Frida Kahlo:

«Non si può amare solo con la voglia di amare.

Con il voler amare.

Con il voler restare.

Con il crederci.

Con io lo amo.

Perché poi non basta.

Non regge.

L’amore non basta per amare.

Bisogna che ci sia la storia, per amare.

La vita, per amare.

Non bastano le parole, per amare.

Neanche quelle giuste, bastano.

Neanche le parole d’amore bastano per amare.

Dobbiamo fare una passeggiata.

Dobbiamo cenare insieme.

Leggere un giornale.

Andare a fare la spesa.

Fare una cosa insieme.

Che sia nostra.

Che siamo noi.

Io e te.

Non basta fare sesso per fare l’amore.

Anzi.

Ci vogliono i baci.

Ci vuole anche solo stare con la fronte appoggiata alla fronte.

Per amare ci vuole una storia. Da vivere. Vissuta.

Ci vuole tempo.

Non puoi non esserci mai.

Per amare ci vuole una storia. Da fare e raccontarsi.

Non puoi non aver voglia di parlare.

Non puoi parlare sempre.

Una storia da fare insieme.

Non puoi trovare tutto pronto.

Arrivare quando tutto è fatto.

Io amo solo chi fa la giornata con me.

Chi fa la vita con me.

Chi fa la spesa con me.

Chi fa una passeggiata con me.

Chi fa tempo con me.

Chi fa storia con me.

Non amo se no.

Amo solo chi sa stare tutto con me.

Chi parla con me.

Chi torna da me.

Chi chiama per non dire niente.

Chi mi bacia la testa, tra i capelli, passandomi vicino.

Chi mi porta i capelli indietro.

Io non le voglio le romanticherie.

Voglio le cose che sono nella mia giornata.

Voglio che sono con te.

Fatte con te.

Raccontate a te.

E poi ti racconto le cose solo mie.

Che faccio io.

Entro e esco dalla tua vita.

E tu dalla mia.

Come l’ago che cuce.

Come l’ago che per unire, entra e esce.»

 

State attente, ragazze, e ragazzi, perché quello che spesso vi può sembrare amore, che può sembrare gelosia, che può sembrare qualcosa di tenero, in realtà non è altro che una relazione tossica che non farà altro che peggiorare la vostra quotidianità. Non abbiate paura di dire cosa pensate, di scappare, di ferire la persona che sta ferendo voi ogni giorno. Non è tardi per dire basta, ed essere una persona diversa.

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